Via la mozione omofoba!
Il Consiglio comunale di Verona deve cancellare la vergognosa mozione 336 del 1995
Comunicato stampa del 4 maggio 2021
Di nuovo, Verona dileggiata
Per l’ennesima volta, Verona sale agli onori della cronaca grazie alle imprese ideologiche dei suoi consiglieri comunali di maggioranza: questa volta non si tratta di intitolare una via cittadina a Giorgio Almirante, né di salutare alla romana in Consiglio comunale, ma di esibire, nuovamente, un’ossessiva e ridicola pulsione omofoba, testimoniata dalle penose dichiarazioni del Consigliere comunale Zelger ricordate dal rapper Fedez durante il concerto del 1 maggio.
La nostra città si espose per la prima volta al dileggio nazionale quando, nel lontano 1995, il consiglio comunale approvò la mozione omofoba 336, avversa ad una risoluzione del Parlamento Europeo che invitava a porre termine alla discriminazioni giuridiche ed amministrative degli omosessuali.
Pure con tempi di maturazione molto lunghi, lo spirito di quella risoluzione ha trovato conferma nel nostro ordinamento grazie alla Legge Cirinnà del 2016, che ha riformato il diritto di famiglia introducendo la regolamentazione delle unioni civili tra persone dello stesso sesso e la disciplina delle convivenze di fatto.
La mozione 336 del 1995
La mozione 336 del 1995, tra le altre cose, affermava testualmente che “l’omosessualità contraddice la legge naturale”: una considerazione inaccettabile non solo in astratti termini ideologici, ma perché in esplicita contraddizione, in termini giuridici, con la stessa Costituzione, che prescrive, nell’art.3, che «Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali».
Centrodestra e centrosinistra
Da allora, ben 5 maggioranze di centro destra (Michela Sironi Mariotti due volte, Flavio Tosi due volte, Federico Sboarina); ed una di centrosinistra (Paolo Zanotto) non hanno ritenuto di promuovere la cancellazione di quella retriva mozione: alcuni per convinzione, altri strumentalmente, altri per ignavia.
E’ arrivato il momento di farlo
Cosa hanno a che fare, queste idee, questo approccio ai problemi, con le esigenze di sviluppo culturale e civile di una città operosa, istruita, accogliente, benestante, strutturalmente aperta al mondo come la nostra? Come è possibile che la proiezione pubblica nazionale della nostra città sia sempre quella fornita ai media da questi attori?
Trascorsi 26 anni, è ora che la città mostri un volto nuovo almeno nel campo dei diritti civili, la cartina di tornasole di una società evoluta e all’altezza dei tempi.
Riteniamo perciò quantomai opportuno che il nostro Consiglio comunale, superando per una volta, almeno in questo caso, le contrapposizioni politiche, cancelli una volta per tutte la mozione 336 e riabiliti l’immagine cittadina agli occhi dell’opinione pubblica nazionale.