Solidarietà, Costituzione, Dubbi, Precauzioni, Minori, Green Pass, Scuole
di Luciano Butti
“… le varie forme di Green Pass previste per gli adulti sono, in questa fase pandemica, una possibile scelta politico-legislativa, del tutto legittima sul piano costituzionale”…
Il dovere inderogabile della solidarietà nella nostra Costituzione
Anche e soprattutto durante una crisi sanitaria, la solidarietà è fondamentale. La Costituzione ci manda su questo tre messaggi. Il primo è che nessuna scelta può legittimamente prescindere dalle evidenze scientifiche (Corte cost. 116/2006).
Il secondo è che la solidarietà è un dovere costituzionale “inderogabile” (art. 2 della Costituzione): non vi era una parola più impegnativa a disposizione del Costituente (nella foto la firma della Carta).
Il terzo è che la vaccinazione è anche uno strumento di solidarietà, volto a garantire la salute come “interesse della collettività” (art. 32 della Costituzione). La Corte costituzionale lo ha più volte ribadito con riferimento ai vaccini per le malattie infettive, obbligatori o raccomandati che siano (per es. Corte cost. 5/2018).
Per i maggiorenni, vaccinarsi è anche un gesto di solidarietà verso gli altri
Negare il significato anche solidale, per i maggiorenni, della vaccinazione contro Covid-19 non ha alcun significato razionale né costituzionale.
E’ infatti enorme il contributo anche ‘comunitario’ offerto dalla vaccinazione, principalmente per la riduzione del carico sugli ospedali e, quindi, per le possibilità di cura adeguata di tutte le altre malattie, anche gravi.
Se lo strumento del Green Pass e l’obbligo sostanziale per alcune categorie di lavoratori non fossero stati prima annunciati e poi realizzati, la percentuale di soggetti vaccinati sarebbe oggi significativamente inferiore e l’impatto sanitario della pandemia sarebbe stato e sarebbe, anche in questi giorni, assai più severo. Non si tratta di teoria, questo avrebbe causato la perdita di molte vite che invece si sono salvate, moltissime più persone colpite dalle conseguenze a lungo termine del Covid, e una quota assai maggiore di personale critico (insegnanti, addetti ai trasporti e alla logistica, forze dell’ordine, ecc.) costretto a casa per effetto della malattia, con conseguenze disastrose sulla funzionalità dei servizi.
Altrettanto importante è la vaccinazione di tutti gli adulti per proteggere la salute e la serenità degli operatori sanitari, sotto pressione ormai da due anni.
La solidarietà naturalmente dovrebbe oltrepassare i confini nazionali dei Paesi benestanti, assi più efficacemente di quanto oggi ancora non accada. Tutti i paesi del mondo devono essere messi in condizione di somministrare il vaccino. E quindi dovremmo tutti richiedere con forza impegni sempre più importanti della Comunità internazionale, dei singoli Paesi e delle compagnie farmaceutiche in questa direzione, accettando che una parte dei relativi costi ricada, come è inevitabile sia, sui cittadini dei Paesi ricchi.
Informazioni e teorie errate diffuse dalla commissione su “Dubbio e precauzione”
Poiché dunque la vaccinazione è anche espressione del dovere di solidarietà sociale, le varie forme di Green Pass previste per gli adulti sono, in questa fase pandemica, una possibile scelta politico-legislativa, del tutto legittima sul piano costituzionale.
Negarlo, come è stato fatto, ad esempio, durante il noto convegno di Torino della Commissione ‘dubbio e precauzione’, significa ignorare la copiosa giurisprudenza della Corte costituzionale sul significato anche solidale della vaccinazione.
D’altra parte, la lista delle gravi inesattezze, anche scientifiche, diffuse da questa ‘Commissione’ è molto lunga. Basti ricordare che, in un comunicato successivo al convegno, la ‘Commissione’ affermava che “la vaccinazione modifica solo leggermente la probabilità di morire per Covid una volta che l’infezione è stata contratta”; avanzava il sospetto “che i vaccini a mRNA compromettano la capacità di risposta immune dell’organismo”; concludeva infine, sulla base di uno strampalato ragionamento relativo alle terapie intensive, che “la situazione sanitaria del paese è oggi decisamente migliore che negli anni pre-Covid”: testualmente. Come si possa unirsi a filosofi o comunicatori i quali diffondono simili fantasiose teorie, rimane per me inspiegabile.
Minori, Scuola, Vaccini, Green Pass
La complessiva ragionevolezza dello strumento del Green Pass per gli adulti maggiorenni non significa che il medesimo strumento legislativo sia il più appropriato anche per i minori.
Oltre i 16 anni, i genitori dovrebbero accettare le decisioni autonome dei ragazzi, in gran parte peraltro favorevoli a vaccinarsi.
Per i più piccoli, la solidarietà verso la comunità o verso familiari fragili può essere una scelta individuale, da discutere serenamente in famiglia, ma – salvo casi di pericolo estremo – non dovrebbe essere una pretesa vincolante della società.
Sarebbe invece certamente opportuno incrementare l’informazione sulla sicurezza ed efficacia dei vaccini anche per i minori, fra i quali peraltro il numero assoluto di soggetti non vaccinati che vengono ospedalizzati a causa della malattia appare purtroppo in crescita.
Ma non sarebbe a mio avviso ragionevole, né ‘solidale’ verso i minori, privare della scuola in presenza quei bambini i cui genitori dovessero decidere di non procedere per il momento alla vaccinazione.
Sono perciò contrario alla proposta di alcuni sindaci di subordinare alla vaccinazione, per i più piccoli, l’accesso alla scuola in presenza. E mi pare che lo stesso Governo abbia opportunamente deciso di non prendere in considerazione questa idea, immaginando invece di incrementare l’informazione delle famiglie e lo screening nelle scuole alla ripresa di gennaio (mancano invece, purtroppo, estesi interventi sulle infrastrutture fisiche, anche per la ventilazione adeguata delle aule, eppure i ragazzi ne avrebbero avuto diritto, dopo mesi di DAD).
Sappiamo bene che, grazie alla scienza, ne usciremo. Ma l’ora è ancora difficile, e dovrebbe essere per tutti il momento della ragionevolezza e della misura, che comportano anche opportune distinzioni fra situazioni diverse.
Distanziati quando serve, ma solidali. Fermi nelle proprie convinzioni, ma sempre ragionevoli. Attenti alla correttezza delle informazioni che diffondiamo o anche soltanto avalliamo.
Come sempre, qui è possibile ragionare seriamente e serenamente, quindi ogni eventuale commento anche critico è benvenuto, mentre toni offensivi verso chiunque non sono graditi né accettati.
P.S.: Come tanti, anch’io in questi due anni ho sentito la necessità di ‘dire qualcosa’ sulla pandemia, ovviamente per i profili giuridici e costituzionali di mia competenza. Mi sono sforzato di seguire la strada della ragionevolezza, ma certo imprecisioni ed errori non sono mancati in quanto ho scritto; questo virus ci ha spesso spiazzati. Mi sembra ora di non avere molto altro da dire sul tema, perciò tornerò qui ad occuparmi, per lo più, di altre questioni. Con l’augurio di un sereno 2022 a tutti, a chi ha apprezzato i miei interventi come a chi invece non li condivide. Mostra meno