Progettare Verona Capitale

Comunicato stampa – 21 novembre 2020

Fare bene i compiti studiando accuratamente il bando del concorso; coinvolgere sul serio, organicamente, le istituzioni e le energie culturali cittadine; puntare sulla innovazione e la sostenibilità, più che sulle rendite del passato; evitare personalismi controproducenti; far sì che Verona non sia citata dai media nazionali per saluti fascisti e convegni reazionari.

            Queste, in estrema sintesi, le indicazioni uscite dalla tavola rotonda  “Progettare Verona capitale. Riflessioni e proposte”, organizzata da La città che sale ieri pomeriggio, su Zoom, per parlare della mancata selezione della nostra città tra le dieci finaliste al concorso per la Capitale italiana della cultura 2022.

            Hanno partecipato Luciano Butti, Avvocato e docente di Diritto ambientale internazionale presso l’Università di Padova; Paola Marini, Storica dell’arte, museologa, già direttrice delle Gallerie dell’Accademia di Venezia e del Museo civico di Castelvecchio di Verona; Gian Paolo Romagnani, Professore ordinario di Storia moderna presso l’Università di Verona; Massimiliano Zane, Progettista Culturale, membro ICOM, consulente per il progetto della città di Volterra finalista 2022. Ha coordinato il presidente dell’associazione Alberto Battaggia.


            “Non siamo interessati alle polemiche politiche spicciole – ha detto Battaggia in sede introduttiva – ; pensiamo invece che Verona possa e debba ricandidarsi al titolo di Capitale italiana della cultura evitando gli errori commessi in questa occasione”.

            Quali errori? Secondo Luciano Butti, “i bandi vanno letti con cura; così come occorre studiare le logiche che hanno premiato, negli anni scorsi, città come Mantova o Parma. Nessuna città vince solo perché è ‘bella’”. Butti ha anche sottolineato l’opportunità di valorizzare, in questi progetti, la cultura scientifico-tecnologica, presente nella nostra città ai massimi livelli. 

            Gian Paolo Romagnani ha osservato come “sia del tutto mancato un vero tavolo di confronto che permettesse alle istituzioni culturali cittadine di inserire le loro proposte in un progetto organico: è stato un lavoro improvvisato”. Secondo Romagnani, sarebbe stato necessario costituire dei gruppi di lavoro, coordinarsi, dividersi i compiti; e  non, semplicemente, fare un inventario burocratico di singole proposte provenienti da questa o quella istituzione.

            “Si è puntato molto sull’urbs e poco sulla civitas” ha confermato Paola Marini, osservando “la forzata assenza nel progetto di importanti realtà culturali cittadine, dal Conservatorio, per fare un esempio, che suo tempo si dolse di ciò, agli Amici di Castelvecchio “. La museologa ha poi osservato come il carattere innovativo che il bando chiedeva al progetto poteva valorizzare anche gli aspetti naturalistici, oltre che storico-artistici del territorio urbano.

            Massimiliano Zane, facendo riferimento anche alla sua esperienza di consulente, in questa occasione, per la città di Volterra, ha confermato “l’esigenza di coinvolgimento che qualsiasi progetto che metta in gioco l’ìdentità di una comunità comporta”. Sul piano dei contenuti, “il bando – ha continuato lo studioso –  insisteva molto chiaramente sull’innovazione e la sostenibilità”. Zane ha escluso che la giuria possa essere stata condizionata dagli episodi che pure hanno screditato la città agli occhi dei media nazionali, come i saluti fascisti dei suoi consiglieri comunali o l’iperintegralista Convegno della famiglia, venato di omofobia, svoltosi due anni fa: “I sette giurati hanno sicuramente valutato il merito del progetto e solo quello”.

            Non sono mancati altri interventi di docenti universitari, studenti, giornalisti, professionisti che hanno seguito la tavola rotonda sulla piattaforma Zoom. “L’interesse con cui è stata seguita questa iniziativa – ha concluso il presidente Battaggia – ci conferma che è diffusa l’esigenza di un confronto serio e propositivo sulla identità culturale della nostra città”.

Verona, 21 novembre 2020

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