Linfa vitale
di Marcello Cutino
Si parla molto in questi tempi di ricostruzione: passata la fase 1 ed entrati nella fase 2 del tempo del Coronavirus, il tema della ricostruzione diventa una parola chiave nell’ attuale dibattito politico. Ripensando alla ricostruzione dell’Italia, si fa immediatamente riferimento a quella del secondo dopoguerra , quella che ha poi generato il riscatto italiano che da paese perdente assunse lo status di una delle nazioni più industrializzate nel mondo.
Ovviamente il concetto di ricostruzione ha valore solo nella memoria, nei fatti ogni volta che un paese affronta una grave crisi come una pandemia o una guerra deve poi occuparsi di una nuova costruzione che nasce da situazioni ogni volta diverse nel tempo sia per gli effetti che producono sia per le condizioni sociali ed economiche. Ma ritornando alla ricostruzione del secondo dopoguerra, se l’esperienza di quel periodo può essere utile a ricavare una sorta di suggerimento per l’evoluzione dell’attuale crisi, penso sia interessante ricordare la figura di Enrico Mattei e la sua politica energetica e che fu alla base dello sviluppo industriale economico dell’ Italia di allora.
L’aspetto più interessante nell’operato di Mattei è stata la consapevolezza che la politica energetica rappresentava una sorta di linfa vitale per lo sviluppo sociale italiano e pertanto non abdicabile a fattori esterni, l’interesse nazionale in Mattei era ben presente. Mattei realizzò un modello alternativo allo strapotere delle sette sorelle americane, una lobby fortissima che dominava l’intero mercato energetico mondiale. L’opera di Mattei, oltre ad avere costruito un nuovo modello di cooperazione con i paesi fornitori e di stile di lavoro tutto italiano, riconosciuto ancora oggi nel mondo tramite le numerose cooperazioni che l’Eni realizza, ha dimostrato come la diffusione del gas naturale e del petrolio nell’Italia di allora abbia alimentato come linfa vitale la creazione di quel tessuto industriale che ancora oggi è oggetto del nostro orgoglio nazionale.
Oggi la situazione è ben diversa, la linfa vitale non si veicola solo con la sola politica energetica, ma conosce altre vie come quella delle tecnologie avanzate ,nella capacità di governare masse di dati e informazioni sensibili, una lotta impari, sembra, rispetto alle grandi company Americane o Cinesi che gestiscono questo mondo. L’esempio di Mattei può rappresentare oggi una sfida per l’ Europa a trovare una propria linea di condotta, che possa far nascere poi spontaneamente il nuovo modello dello sviluppo europeo e italiano. Non può nascere un reale sviluppo se non avendo nelle proprie mani quella linfa vitale che può nutrire il nuovo corso.
10 maggio 2020
Credo sia importante far notare, accanto alla chiara diversità di tempi e situazioni, che Enrico Mattei fu imprenditore, prima di esser chiamato alla liquidazione di Agip … che non attuò per fondare ENI, guidandola fino all’attentato in cui perse la vita.
Anche in modo spregiudicato – va detto – ma sempre efficace, utilizzando la politica più che essendone strumento, in virtù di capacità assenti nei consessi di contorno.
Oggi chi avremmo, nel Paese ormai divenuto Cialtronia, in grado di svolgere compiti simili?
Guardiamoci intorno, ad esempio notando che al vertice di nessuno dei primi 4 partiti siede un personaggio che abbia conseguito uno straccio di laurea – non dico STEM, che sarebbe pretendere troppo in questo Paese di intellettuali della Magna Grecia (cit) – ma anche solo dotato di cassetta degli attrezzi culturale adeguata a comprendere il mondo attuale e – udite, udite …! – persino il funzionamento dell’economia.