Provincia come innovazione. Specificità territoriali e sviluppo
Comunicato stampa del 10 marzo 2020
Dibattito In occasione della pubblicazione del saggio di Paolo Manfredi Provincia, non periferia, Egea 2019
“La provincia, una comunità, un modo di stare insieme che per l’Italia è stato fondamentale, è oggi in crisi: ma possiamo e dobbiamo rimediare” : è Paolo Manfredi, responsabile delle strategie digitali di Confartigianato Imprese, che lo sostiene in un interessantissimo saggio dedicato ai nuovi rapporti economici, tecnologici e politici che si sono creati negli ultimi anni tra centro e periferie, tra città e territori.
Ne discuteranno Giovedì 24 febbraio 2020, dalle ore 18.30, nella Sala civica Elisabetta Lodi di via San Giovanni in Valle 13/b, Paolo Manfredi, Responsabile delle strategie digitali di Confartigianato Imprese, Autore del saggio Provincia non periferia, Egea 2019; Marco Almagisti, docente di Scienza Politica presso l’Università di Padova; Roberto Ricciuti, docente di Politica economica presso l’Università di Verona,
Introdurrà il presidente de La città che sale Alberto Battaggia.
“Si tratta di un tema centrale – osserva il presidente della Associazione organizzatrice La città che sale – che non ha solo implicazioni economiche e sociali, ma anche politiche: nelle recentissime elezioni amministrative in Emilia Romagna, c’è stata una differenza marcata tra il voto delle aree urbane e quello delle aree periferiche; questo non è un fenomeno solo italiano: pensiamo a quanto ha inciso sulla decisione della Brexit, il voto delle aree più disagiate del territorio inglese”.
La forza centripeta delle città
La forza centripeta delle città sembra essere un processo che ha investito l’intero pianeta. Dopo il 2010, gli abitanti delle città, nel mondo, hanno superato quelli della
campagna. Nel 2050, secondo l’Ocse, avremo 40 città in Asia con almeno 10 milioni di abitanti. Un processo irreversibile? Probabilmente, ma , “per riprendere le parole del grande storico francese Fernand Braudel, – osserva Manfredi – non esiste città ricca senza una campagna florida”.
Nord e Sud
Invece, specialmente in Italia, la forbice tra le due realtà si allarga rovinosamente. Dal 2000 , 2 milioni di abitanti del Sud se ne sono andati. Altri 5 , secondo le previsioni, lo
faranno entro il 2050. Una perdita di risorse umane, competenze, valore. Se il Nord del Paese appare un’altra cosa, rispetto al meridione, secolare ed irrisolto problema nazionale, anche questa area non manca tuttavia di segnali preoccupanti. “Siamo in presenza di un esodo interno verso le grandi città, innanzitutto Milano – spiega Manfredi – che negli ultimi 10 anni ha visto aumentare i residenti di 500 mila nuovi residenti.
I costi della divaricazione città – campagna
Tutto ciò ha , per le province, un costo economico, culturale e politico. Si pensi al voto che ha determinato la Brexit: “La provincia si arrabbia – osserva Manfredi – in Inghilterra, ma anche in Italia, dove questo territorio è stato centrale e caratterizzante nel nostro processo di sviluppo”. Cosa fare, allora? “Il nostro Paese ha nella diversità del suo territorio la qualità identificante – dice Manfredi – Occorre riconnettere questi territori ai flussi dell’economia globale”. Portare competenze metropolitane nei territori, innovazione digitale, innovazione nei mercati, innovazione dei servizi. Tre le strade da percorrere, per Manfredi: “L’identità non deve essere percepita come un problema ma come un valore. Non è vero che innovare significa omogeneizzare: l’innovazione va coniugata alla diversità. In secondo luogo – continua l’Autore del saggio – puntare sulle competenze: la provincia deve riqualificare il sistema delle competenze diffuse. Infine, bisogna puntare sulle persone, che devono essere rimotivate ed incentivate a credere nelle possibilità di produzione di valore dei loro territori.
Ritrovare un ruolo grazie alle tecnologie
I territori provinciali devono ripensare il loro ruolo alla luce dei grandi cambiamenti a partire dalle tecnologie digitali che hanno cambiato il modo di produrre, la modalità di creare valore e l’organizzazione sociale ed economica del nostro Paese – spiega Manfredi – ritrovando la loro identità nella modernizzazione, recuperando tutto quanto c’è di buono in quella parte così importante del nostro Paese”.
Paolo Manfredi, 46 anni, milanese, è responsabile delle strategie digitali di Confartigianato Imprese, un centro di competenza che analizza l’impatto della rivoluzione sulle micro e piccole imprese e costruisce percorsi di innovazione inclusiva. Scrive di innovazione, politica e ristoranti. Nel 2016 ha pubblicato con Marsilio L’economia del su misura. Artigiani, innovazione, digitale e nel 2019 con Egea Provincia non periferia. Innovare le diversità italiane.
Verona 10 marzo 2020