Pubblichiamo il testo del comunicato stampa che abbiamo diffuso questa mattina lunedì 20 gennaio e la lettera consegnata al Prefetto di Verona. Ringraziamo il socio fondatore Luciano Butti per la preziosa consulenza giuridica.
Il Consiglio direttivo de “La città che sale” ha consegnato stamattina lunedì 20 gennaio una lettera aperta al Prefetto di Verona, dr. Giovanni Cafagna, per invitarlo a non autorizzare la recente delibera avanzata dalla Giunta comunale di Verona di intitolare una strada cittadina all’on. Giorgio Almirante.
Le ragioni della opposizione sono giuridiche, storiche e politiche.
Innanzitutto, la proposta appare in contrasto con le disposizioni del Regolamento comunale. La vita, le scelte, i valori e le azioni di Giorgio Almirante non sono state in nessun caso, né durante il fascismo, né durante la Repubblica, “testimonianza dello sviluppo materiale e civile”: requisito esplicitamente previsto dalla normativa comunale.
Sul piano storico, Giorgio Almirante fu segretario di redazione della rivista “La difesa della razza”; convinto repubblichino in uno stato alleato alla Germania nazista di Adolf Hitler; impegnato in posizioni apicali nella lotta antipartigiana. Il contesto storico di allora vide la contrapposizione feroce di regimi totalitari criminali come quelli fascista, nazista e comunista, ma questo non può giustificare o minimizzare, alla luce dei valori liberali e democratici della nostra costituzione repubblicana, le tragiche scelte degli uomini di allora. Tanto più che Giorgio Almirante mai dichiarò pentimento e dissociazione verso le proprie responsabilità ideologiche, politiche e militari relative a quel periodo storico: nemmeno quando la nuova democrazia repubblicana, che lui aveva combattuto militarmente, gli concesse, nel dopoguerra, di essere eletto più volte nel Parlamento nazionale. Va anche ricordato che la seconda guerra mondiale è stata combattuta e vinta anche da Paesi caratterizzati da limpide tradizioni liberali e democratiche come la Francia, l’Inghilterra, gli Stati Uniti.
Sul piano politico, riteniamo infine che la proposta di intitolare una via a Giorgio Almirante, quasi contemporanea al lodevole riconoscimento della cittadinanza onoraria veronese alla senatrice Liliana Segre, compiuto unanimemente dal Consiglio comunale, esponga l’intera città al ridicolo, oltre che alla indignazione, configurando una sorta di grottesca, anacronistica e strumentale compensazione ideologica. Come può la stessa città celebrare, contemporaneamente, la vittima di uno dei più abominevoli regimi politici novecenteschi, quello nazifascista, e intitolare una strada ad uno dei responsabili diretti di quello stesso regime? Che senso ha insistere con questi atteggiamenti ideologici a 75 anni dalla fondazione della Repubblica e a 30 dalla fine della guerra fredda? Quella di Verona è una società evoluta, operosa, colta, dotata di forti radici democratiche, che non ha bisogno di lugubri sguardi rivolti nostalgicamente al passato, ma di tante energie, a partire da quelle dei suoi giovani, per costruire liberamente e serenamente il proprio futuro.
Confidiamo perciò che il Prefetto valuti con obiettivo equilibrio la delibera e non la autorizzi per la palese insensatezza.
Lettera al Prefetto di Verona
Egregio Signor Prefetto di Verona. Prefettura Verona Verona, 18 gennaio 2020
Oggetto: Prevista intitolazione di una strada
cittadina all’on. Giorgio Almirante
Egregio Sig. Prefetto,
scriviamo
con riferimento alla proposta – recentemente approvata dalla Giunta comunale
(Deliberazione n. 3/2020 dell’8 gennaio 2020 pubblicata il 16 gennaio 2020) –
di intitolare una strada cittadina all’on. Giorgio Almirante.
Riteniamo che la proposta sia stata approvata
senza una sufficiente riflessione e Le chiediamo pertanto con la presente di
non accordare l’approvazione di Sua competenza (art. 1 legge 1188/1927 e
Regolamento comunale 11 giugno 2015).
Le ragioni di questa richiesta sono le seguenti:
1. Il menzionato Regolamento comunale (art. 8)
dispone che i nuovi nomi delle strade debbano costituire “testimonianza dello
sviluppo materiale e civile, legati a fatti, personaggi ed avvenimenti sociali,
culturali e politici della storia cittadina, nazionale o internazionale”.
2. Nel caso dell’On. Giorgio Almirante, il
requisito sopra descritto – per il quale ogni nuova denominazione deve
testimoniare lo sviluppo del paese o della città – palesemente non ricorre.
Dati storici consolidati lo indicano. Infatti, tanto prima che dopo la
Liberazione, Giorgio Almirante fu coinvolto in prima persona nella promozione o
nell’appoggio della violenza squadrista. Prima della Liberazione, sostenne
apertamente tesi razziste e antisemite sul periodico La difesa della razza.
Firmò inoltre personalmente, nel 1944 e quale Ufficiale della Repubblica di
Salò, un duro provvedimento collaborazionista con i nazisti, nel quale gli
“sbandati” venivano espressamente minacciati di morte. Dopo la Liberazione, non
condannò mai il fascismo. Ciò che è persino più grave, fece pervenire aiuti
all’estero al terrorista Carlo Cicuttini, autore della strage di Peteano, nella
quale tre Carabinieri erano stati uccisi.
3. E’ evidente dunque che l’adesione al Fascismo
non fu, per Giorgio Almirante, un mero errore giovanile dovuto all’inesperienza
ed alla propaganda del regime, ma un chiaro e duraturo orientamento politico,
per seguire il quale non esitò a coinvolgersi direttamente in iniziative di
stampo razzista o comunque gravemente illegali.
4. In questo quadro, sarebbe fuorviante parlare
di ‘riconciliazione’. La riconciliazione esige che si onorino tutte le vittime
innocenti, a prescindere dal loro orientamento politico. In questa prospettiva,
è certamente apprezzabile, ad esempio, che la nostra città abbia deciso di
onorare – dedicandogli una strada – la memoria del giovane Sergio Ramelli,
militante del Movimento Sociale barbaramente aggredito e ucciso da giovani di
estrema sinistra. Non avrebbe invece alcun senso onorare la memoria di un esponente
politico che non ha mai rinnegato il fascismo e che, soprattutto, si è reso
responsabile di gravissimi comportamenti tanto prima come dopo la Liberazione.
E’ perciò ben comprensibile la ragione per la quale i rappresentanti
dell’Università all’interno della Commissione Toponomastica del Comune abbiano
espresso parere contrario rispetto all’intitolazione di una strada cittadina a
Giorgio Almirante.
5. L’attento esame della motivazione della
Delibera di Giunta pubblicata il 16 gennaio offre piena conferma delle
perplessità rappresentate in questa lettera e costituisce inoltre – di per sé –
un ulteriore motivo idoneo a giustificare il rigetto della proposta. Infatti,
la Giunta da espressamente atto che – durante la riunione della Commissione
toponomastica che a maggioranza ha approvato la proposta – sono state espresse
“diverse posizioni”, le quali “non hanno trovato una visione unitaria”. A
questo punto, nella dinamica ordinata di un provvedimento amministrativo, ci si
aspetterebbe una motivazione esplicita sulle ragioni per le quali la posizione
favorevole, emersa in Commissione, viene considerata dalla Giunta più
convincente rispetto alla posizione negativa. Una motivazione esplicita, in
altre parole, delle ragioni per cui la figura di Giorgio Almirante debba
costituire “testimonianza dello sviluppo materiale e civile” dell’Italia o di
Verona. Niente di tutto questo. Infatti la motivazione evita di esprimersi,
concludendo frettolosamente, e dunque senza sostanziale motivazione, in senso
favorevole.
Non va infine dimenticata la sofferenza che una
decisione di questa natura comporterebbe per la comunità ebraica residente
nella nostra città: comunità che ancora comprende testimoni diretti
dell’Olocausto e delle leggi razziali e numerosi loro familiari. Tanto che,
come è noto, dopo che la proposta venne per la prima volta formulata in
Consiglio comunale, il responsabile della sezione di Verona dell’Associazione
Figli della Shoah, Roberto Israel, diffuse un comunicato che esprimeva la
disapprovazione e la sofferenza della comunità.
Signor Prefetto, certi che valuterete con attenzione le nostre osservazioni Vi inviamo distinti saluti
Verona, 20 gennaio 2020
I soci fondatori de La città che sale Alberto Battaggia (presidente) Luciano Butti Gian Arnaldo Caleffi Roberto Capuzzo Maurizio Cimetti Roberto Giacobazzi Paola Marini Anna Maria Molino Roberto Ricciuti
Sottoscrivi la nostra lettera al Prefetto!Invita i tuoi amici a farlo!
Grazie, Ileana, è un momento in cui è opportuno unire le forze per reagire a questo stato di cose. Ci segua, se può, ci fornisca dei suggerimenti. Alberto Battaggia
Se è vero che Verona ha subito un grave danno d’immagine dai recenti episodi di marca neofascista o di tolleranza al neo fascismo (il saluto fascista in consiglio comunale, gli insulti razzisti a Balotelli, questa decisione di intitolare una via a un repubblichino, ecc.), sarebbe un apprezzabile riscatto civile che i responsabili di tali atti fossero chiamati a risponderne anche in sede civile.
La nostra è una città con tante facce…Ma la gran parte dei cittadini veronesi sono persone equilibrate e tolleranti. E’a loro che dobbiamo guardare con fiducia. Grazie per il commento.
Io ho firmato e condiviso l’appello sulla mia bacheca fb. Spero che serva ad aumentare le adesioni. Non può passare inosservata questa grave azione della giunta comunale.
Antifascista sempre.
Dobbiamo onorare e ricordare chi ha difeso la liberta’ del Paese dal nazifascismo, e non chi si e’ dichiarato sempre fascista, come
Giorgio Almirante. Questo affronto la citta’ di Verona non lo merita.
Spero serva a qualcosa e cmq sia da un estremo all’altro avrei cmq firmato lo stesso. E cmq la signora Segre farebbe bene respingere la cittadinanza onoraria.
E’ il minimo che si possa fare. Ieri leggevo il commento di qualcuno che suggeriva molto scioccamente alla Segre di rinunciare alla cittadinanza onoraria, se non era d’accordo e che si smetesse finalmente con queste c…..e, non sarebbe stato la morte di nessuno. Purtroppo sarebbe invece la morte della VERITA’ e del suo ruolo nella Storia per uno sviluppo armonico e sano di una società. Il commento rappresenta il massimo della superficialità e dello squallore ideologico in cui viviamo oggi, non cogliendo la portata del gesto che si carica di un valore semantico molto più di mille parole. Ecco perchè ho aderito subito alla vostra proposta e vi ringrazio per l’iniziativa, anche se non ripongo molta fiducia nella risposta del Presidente.
C’è da rabbrividire ai commenti dell’onorevole Mussolini al riguardo. Risiedo da poco nel comune di PESCANTINA, (medaglia d’oro al valore civile per l’assistenza data dai cittadini all’arrivo alla stazione F.S degli ex internati sopravvissuti ai lagher e ho scoperto che nella frazione di S. Lucia già da anni esiste , nell’indifferenza generale, una via intitolato a questo personaggio. Che tristezza!
No a via Almirante, antifascismo militante! Grazie per l’iniziativa, ma ci vorrebbe un Presidente della Repubblica che intervenisse senza essere richiesto, alla Pertini maniera.
Si poteva evitare il commento sul militante neofascista Sergio Ramelli, che, come Almirante, non è certo “testimonianza dello sviluppo materiale e civile”. Ramelli è stato sicuramente una vittima, ma, a mio parere, questo non è sufficiente per ritenere “certamente apprezzabile” la scelta del Comune: al massimo, proprio per i presupposti da voi citati, potremmo ritenerla accettabile. La via inoltre è strumentalizzata dagli esponenti della destra veronese, che hanno anche esposto una corona di fiori a forma di croce celtica in occasione dell’anniversario della morte. Ricordo, tra l’altro, che qualche mese fa il Comune ha negato l’intitolazione di una via a Giorgio Gaber per mancanza di legame con il territorio, ci sarebbe quindi da chiedersi cosa c’entri Ramelli con Verona. In questa città ci sono stati sicuramente personaggi più meritevoli di tale riconoscimento.
Grazie per il commento, Elena; le risponde Luciano Butti, che ha istruito la lettera al Prefetto: Escludendo ‘via Almirante’, inaccettabile a prescindere, le altre indicazioni e proposte della toponomastica presentano tutte, lo riconosciamo, aspetti che possono dar luogo ad una discussione.Tuttavia ci sembra che la vicenda di Sergio Ramelli meritasse una menzione. Sia per mostrare che la contrarietà a via Almirante non riguarda la discussione fra sinistra e destra, sia perché le circostanze specifiche che hanno portato alla morte di Ramelli meritano, a nostro avviso, un riconoscimento alla memoria.Sergio era un ragazzo di 18 anni, pieno di sogni (gli piacevano la tecnica e la chimica). Aveva idee di destra, ma – questo è certo – non aveva mai partecipato ad azioni violente o squadriste.
Sa perché venne individuato come una vittima? Perché aveva scritto un tema nel quale aveva genericamente sostenuto quelle idee. Il tema capitò nelle mani sbagliate e venne affisso alla bacheca della scuola. Partì una serie di gravi minacce al ragazzo ed alla sua famiglia. La scuola pubblica non lo difese adeguatamente. Sergio, anziché cercare vendetta presso i gruppi di destra, decise con la sua famiglia di cambiare scuola. Proviamo a pensare cosa questo potesse significare per un ragazzo di 17 anni.Nonostante questo, venne aggredito e colpito a morte con delle chiavi inglesi da un gruppo di militanti di ‘Avanguardia operaia’, che nemmeno lo conoscevano: qualcuno aveva detto loro che si trattava di un fascista. Gli assalitori vennero individuati molti anni dopo. Durante il processo la famiglia chiese giustizia, ma non – come oggi è divenuto di moda fare – che i responsabili ‘marcissero in carcere’ o che ‘venissero buttate via le chiavi’.E’ vero che la memoria di Sergio ha costituito spesso l’oggetto per farneticanti manifestazioni da parte di gruppi di estrema destra. Tuttavia, i contorni specifici della sua vicenda umana e della sua drammatica uccisione, sopra descritti, meritano a nostro avviso appropriate forme di omaggio e di memoria, che, a nostro avviso, dovrebbe essere coltivata proprio e prima di tutto dall’opinione pubblica democratica.
A Verona non voglio sia dedicata una via per commemorare un fascista e di conseguenza possa far pensare che essere fascisti,per i Veronesi,sia stato e possa essere positivo……la nostra costituzione non lo ritiene giusto
No ad ogni tentativo revisionista di pacificazione coatta (a vantaggio solo dei carnefici) e di riscrittura della storia. Almirante fu sostenitore del manifesto della razza e basterebbe questo per lasciarlo nel dimenticatoio, soprattutto in questi tempi oscuri in cui qualcuno rimesta nel torbido!
Siamo d’accordo con lei, Elena. Solo le vittime innocenti – anche di regimi politici opposti – possono essere accomunate dall’umana pietà. Ma pensare che le vittime si riconcilino con carnefici mai pentiti rivela non solo arroganza, ma una incomprensione innanzitutto culturale del problema.
Già. E questo è un bel problema. La democrazia – ieri come oggi – non vive solo di diritti formali, che ne sono la base indispensabile; ma anche di valori, di riferimenti ideali, di informazione e di spirito critico.
Spero che non di faccia una scelta così scellerata! In un periodo storico come quello attuale avere una via intitolata ad Almirante lo trovo di un’enorme gravità. Mi auguro che facciano un passo indietro.
Ogni traccia del ‘ventennio’ va cancellata dal territorio e deve rimanere solo nei libri di storia a testimoniare l’obbrobrio di tutte le dittature, siano esse nere, rosse o arcobaleno. Stiamo vivendo anche oggi i rigurgiti di quelle idee malate e la guardia non va abbassata. MAI PIU’.
Rispondo a Ciao. In democrazia ognuno è libero di esprimere le proprie opinioni, purché non siano l’apologia del regime più corrotto e criminale che l’Italia abbia avuto, in quanto ciò, per la nostra costituzione e per le leggi aggiunte a tal proposito, è un reato. chi lo fa, a mio avviso, rientra in una delle due seguenti categorie: la prima categoria lo fa per ignoranza, nel senso che non conosce bene cosa è stato il fascismo e chi era veramente Benito Mussolini e li conosce solo per quello che ha raccontato la propaganda del ventennio che continua a girare ancora oggi (in tal caso li invito a leggere libri di storici seri come Renzo De Felice e Mauro Canali, tra i massimi esperti del ventennio. La seconda categoria, sa bene cosa fosse il fascismo e che razza di opportunista, ipocrita e traditore seriale fosse il suo fondatore e, ciò nonostante, ne condivide le idee di violenza, sopraffazione e razzismo, nel qual caso sono anch’essi criminali.
in un paese civile non si dovrebbe discutere di dedicare una via ad un criminale assassino fascista come l’infame almirante doveva crepare molto prima questo assassino
Firmo anche io per intitolare la via al grande Camerata Giorgio Almirante!! ONORE A TE, E A TUTTI I NOSTRI FRATELLI TRADITI DAL SUDICIUME COMUNISTA, E DAI NASONI ASCHENAZITI ✋🏻🖤🇮🇹
Grazie di darci la possibilità di far sentire la nostra voce
Grazie a lei, Grazia, segua i nostri interventi e li commenti, se può! A risentirla. Alberto Battaggia
Grazie per darmi la possibilità di fare qualcosa contro l’abbruttimento di questa città
Grazie, Ileana, è un momento in cui è opportuno unire le forze per reagire a questo stato di cose. Ci segua, se può, ci fornisca dei suggerimenti. Alberto Battaggia
Sono contenta di avere avuto la possibilità di firmare,per una giusta causa!!!! Grazie mille!
Grazie a lei, Cecilia; legga e commenti i nostri interventi, se può: ci interessa il suo parere! ALberto Battaggia
Spero serva a qualcosa! Grazie per la possibilità!
Grazie a lei, Anna, torni a visitarci e ci lasci le sue impressioni. 🙂
Mai più riconoscimenti fascisti a Verona!
Condividiamo, grazie per il commento, Roberto. Torni a visitarci
Grazie per il lavoro che fate e farete
LIBERIAMO VERONA
Che “faremo”, se anche lei ci sosterrà seguendoci e fornendoci dei suggerimenti. Grazie!
Grazie a lei, Maria, ci segua!
Se è vero che Verona ha subito un grave danno d’immagine dai recenti episodi di marca neofascista o di tolleranza al neo fascismo (il saluto fascista in consiglio comunale, gli insulti razzisti a Balotelli, questa decisione di intitolare una via a un repubblichino, ecc.), sarebbe un apprezzabile riscatto civile che i responsabili di tali atti fossero chiamati a risponderne anche in sede civile.
La nostra è una città con tante facce…Ma la gran parte dei cittadini veronesi sono persone equilibrate e tolleranti. E’a loro che dobbiamo guardare con fiducia. Grazie per il commento.
Verona deve prendere le distanze dal fascismo in modo chiaro e netto.
Esatto: chiaro e netto. Non tra distinzioni, ambiguità e mal di pancia varie…!
Grazie e ancora grazie
Grazie a Lei, Clelia, ci segua!
Io ho firmato e condiviso l’appello sulla mia bacheca fb. Spero che serva ad aumentare le adesioni. Non può passare inosservata questa grave azione della giunta comunale.
Antifascista sempre.
Grazie, Nives. E’ molto importante coinvolgere amici e conoscenti in queste civilissime battaglie di democrazia.
Doveroso opporsi
Grazie del commento; è confortante la partecipazione di tanti cittadini veronesi
No no e poi no.
Grazie del commento. No, motivatamente, con serena fermezza.
No a chi non ha mai riconosciuto i suoi errori.
Infatti. La storia è un campo di tragedie, purtroppo, ma la ragione deve almeno portare a riconoscere i propri errori
Come al solito si gioca sulla memoria “corta” degli italiani che dimenticano quasi sempre il passato.
Infatti. Ma per fortuna qualcuno ricorda ancora benissimo!
Dobbiamo onorare e ricordare chi ha difeso la liberta’ del Paese dal nazifascismo, e non chi si e’ dichiarato sempre fascista, come
Giorgio Almirante. Questo affronto la citta’ di Verona non lo merita.
Verona città con medaglia d’oro al valore militare per la guerra di liberazione
Grandi lacune storiche e forti contraddizioni dove non si capisce più dove sta la verità. Ia Segre ha ragione!!
Qualcuno “vorrebbe” che non si capisse più dov’è la verità: ma moltissimi ancora lo capiscono, per fortuna!
Questo Paese non ha memoria storica! È assurdo!
E chi ce l’ha fa finta di non averla…Grazie del commento, ci segua!
Quante firme occorrono? Speriamo vada a buon fine! Grazie.
Siamo già a più di 1000! Non c’è un limite: speriamo però che la pressione sia sufficiente ad orientare il Prefetto
Confermo per il NO
Grazie, Renato, una battaglia sacrosanta!
assurdo elogiare un nazi fascista come almirante un sicuro NO
Grazie Pier Luigi, la pensiamo proprio come lei!
Spero serva a qualcosa e cmq sia da un estremo all’altro avrei cmq firmato lo stesso
Spero serva a qualcosa e cmq sia da un estremo all’altro avrei cmq firmato lo stesso. E cmq la signora Segre farebbe bene respingere la cittadinanza onoraria.
Grazie, Simone, speriamo anche noi. Siamo in più di 1000!
Proposta inopportuna è dir poco
Ciao Bianca, sì, davvero, assurda. La combinazione con la cittadinanza a Liliana Segre, poi, è grottesca!
E’ il minimo che si possa fare. Ieri leggevo il commento di qualcuno che suggeriva molto scioccamente alla Segre di rinunciare alla cittadinanza onoraria, se non era d’accordo e che si smetesse finalmente con queste c…..e, non sarebbe stato la morte di nessuno. Purtroppo sarebbe invece la morte della VERITA’ e del suo ruolo nella Storia per uno sviluppo armonico e sano di una società. Il commento rappresenta il massimo della superficialità e dello squallore ideologico in cui viviamo oggi, non cogliendo la portata del gesto che si carica di un valore semantico molto più di mille parole. Ecco perchè ho aderito subito alla vostra proposta e vi ringrazio per l’iniziativa, anche se non ripongo molta fiducia nella risposta del Presidente.
Grazie Carmen, condividiamo la tua analisi. E’ il Prefetto che decide se autorizzare o meno. Vedremo.
Scelta inopportuna
A dir poco, Michele… Grazie del commento
C’è da rabbrividire ai commenti dell’onorevole Mussolini al riguardo. Risiedo da poco nel comune di PESCANTINA, (medaglia d’oro al valore civile per l’assistenza data dai cittadini all’arrivo alla stazione F.S degli ex internati sopravvissuti ai lagher e ho scoperto che nella frazione di S. Lucia già da anni esiste , nell’indifferenza generale, una via intitolato a questo personaggio. Che tristezza!
Sì, lo sapevo. Pare che in Italia siano alcune decine 🙁 Grazie del commento!
No a via Almirante, antifascismo militante! Grazie per l’iniziativa, ma ci vorrebbe un Presidente della Repubblica che intervenisse senza essere richiesto, alla Pertini maniera.
Grazie Armando, abbiamo oltrepassato le 1000 firme in 3gg! Avanti così!
Italia paese di gente confusa
Confusa anche nel modo maldestro con cui porta avanti le sue confuse idee
Ho firmato, ma vorrei che ci ricordassimo che per liberarci dal nazi-fascismo sono morti 20 milioni di russi
Il pesantissimo sacrificio del popolo russo nella lotta al nazifascismo è nella storia
Si poteva evitare il commento sul militante neofascista Sergio Ramelli, che, come Almirante, non è certo “testimonianza dello sviluppo materiale e civile”. Ramelli è stato sicuramente una vittima, ma, a mio parere, questo non è sufficiente per ritenere “certamente apprezzabile” la scelta del Comune: al massimo, proprio per i presupposti da voi citati, potremmo ritenerla accettabile. La via inoltre è strumentalizzata dagli esponenti della destra veronese, che hanno anche esposto una corona di fiori a forma di croce celtica in occasione dell’anniversario della morte. Ricordo, tra l’altro, che qualche mese fa il Comune ha negato l’intitolazione di una via a Giorgio Gaber per mancanza di legame con il territorio, ci sarebbe quindi da chiedersi cosa c’entri Ramelli con Verona. In questa città ci sono stati sicuramente personaggi più meritevoli di tale riconoscimento.
Grazie per il commento, Elena; le risponde Luciano Butti, che ha istruito la lettera al Prefetto: Escludendo ‘via Almirante’, inaccettabile a prescindere, le altre indicazioni e proposte della toponomastica presentano tutte, lo riconosciamo, aspetti che possono dar luogo ad una discussione.Tuttavia ci sembra che la vicenda di Sergio Ramelli meritasse una menzione. Sia per mostrare che la contrarietà a via Almirante non riguarda la discussione fra sinistra e destra, sia perché le circostanze specifiche che hanno portato alla morte di Ramelli meritano, a nostro avviso, un riconoscimento alla memoria.Sergio era un ragazzo di 18 anni, pieno di sogni (gli piacevano la tecnica e la chimica). Aveva idee di destra, ma – questo è certo – non aveva mai partecipato ad azioni violente o squadriste.
Sa perché venne individuato come una vittima? Perché aveva scritto un tema nel quale aveva genericamente sostenuto quelle idee. Il tema capitò nelle mani sbagliate e venne affisso alla bacheca della scuola. Partì una serie di gravi minacce al ragazzo ed alla sua famiglia. La scuola pubblica non lo difese adeguatamente. Sergio, anziché cercare vendetta presso i gruppi di destra, decise con la sua famiglia di cambiare scuola. Proviamo a pensare cosa questo potesse significare per un ragazzo di 17 anni.Nonostante questo, venne aggredito e colpito a morte con delle chiavi inglesi da un gruppo di militanti di ‘Avanguardia operaia’, che nemmeno lo conoscevano: qualcuno aveva detto loro che si trattava di un fascista. Gli assalitori vennero individuati molti anni dopo. Durante il processo la famiglia chiese giustizia, ma non – come oggi è divenuto di moda fare – che i responsabili ‘marcissero in carcere’ o che ‘venissero buttate via le chiavi’.E’ vero che la memoria di Sergio ha costituito spesso l’oggetto per farneticanti manifestazioni da parte di gruppi di estrema destra. Tuttavia, i contorni specifici della sua vicenda umana e della sua drammatica uccisione, sopra descritti, meritano a nostro avviso appropriate forme di omaggio e di memoria, che, a nostro avviso, dovrebbe essere coltivata proprio e prima di tutto dall’opinione pubblica democratica.
A Verona non voglio sia dedicata una via per commemorare un fascista e di conseguenza possa far pensare che essere fascisti,per i Veronesi,sia stato e possa essere positivo……la nostra costituzione non lo ritiene giusto
Infatti. La nostra costituzione è un serbatoio di valori molto precisi e attuali. Grazie, Luca
Perché non c’è la mia firma?
Perché ha scritto @fmail e non @gmail. Può ripetere cortesemente l’operazione? Grazie, buona serata. 🙂
Spero che l’ennesimo imbruttimento culturale di questa città non venga portato a termine.
Grazie.
Forse, grazie a voi, riusciremo a impedirlo!
No ad ogni tentativo revisionista di pacificazione coatta (a vantaggio solo dei carnefici) e di riscrittura della storia. Almirante fu sostenitore del manifesto della razza e basterebbe questo per lasciarlo nel dimenticatoio, soprattutto in questi tempi oscuri in cui qualcuno rimesta nel torbido!
Siamo d’accordo con lei, Elena. Solo le vittime innocenti – anche di regimi politici opposti – possono essere accomunate dall’umana pietà. Ma pensare che le vittime si riconcilino con carnefici mai pentiti rivela non solo arroganza, ma una incomprensione innanzitutto culturale del problema.
Chiamiamola Via Adolf Hitler anche lui e’ stato eletto democraticamente
Già. E questo è un bel problema. La democrazia – ieri come oggi – non vive solo di diritti formali, che ne sono la base indispensabile; ma anche di valori, di riferimenti ideali, di informazione e di spirito critico.
Spero che non di faccia una scelta così scellerata! In un periodo storico come quello attuale avere una via intitolata ad Almirante lo trovo di un’enorme gravità. Mi auguro che facciano un passo indietro.
Ogni traccia del ‘ventennio’ va cancellata dal territorio e deve rimanere solo nei libri di storia a testimoniare l’obbrobrio di tutte le dittature, siano esse nere, rosse o arcobaleno. Stiamo vivendo anche oggi i rigurgiti di quelle idee malate e la guardia non va abbassata. MAI PIU’.
Io, invece, lo trovo giusto
Rispondo a Ciao. In democrazia ognuno è libero di esprimere le proprie opinioni, purché non siano l’apologia del regime più corrotto e criminale che l’Italia abbia avuto, in quanto ciò, per la nostra costituzione e per le leggi aggiunte a tal proposito, è un reato. chi lo fa, a mio avviso, rientra in una delle due seguenti categorie: la prima categoria lo fa per ignoranza, nel senso che non conosce bene cosa è stato il fascismo e chi era veramente Benito Mussolini e li conosce solo per quello che ha raccontato la propaganda del ventennio che continua a girare ancora oggi (in tal caso li invito a leggere libri di storici seri come Renzo De Felice e Mauro Canali, tra i massimi esperti del ventennio. La seconda categoria, sa bene cosa fosse il fascismo e che razza di opportunista, ipocrita e traditore seriale fosse il suo fondatore e, ciò nonostante, ne condivide le idee di violenza, sopraffazione e razzismo, nel qual caso sono anch’essi criminali.
in un paese civile non si dovrebbe discutere di dedicare una via ad un criminale assassino fascista come l’infame almirante doveva crepare molto prima questo assassino
Spero che la “Pandemenza 19” abbia chiuso per sempre, la fogna che ti ritrovi al posto della bocca
Firmo anche io per intitolare la via al grande Camerata Giorgio Almirante!! ONORE A TE, E A TUTTI I NOSTRI FRATELLI TRADITI DAL SUDICIUME COMUNISTA, E DAI NASONI ASCHENAZITI ✋🏻🖤🇮🇹
Sono passati ormai quasi 5 anni da questa raccolta firme. Si può dire che la questione non è più all’ordine del giorno.